Babbo Natale e lo scrivere.


La quotidianità raramente regala emozioni. O meglio, le emozioni ci sono, sono in ogni cosa, ma è come se qualcosa ci obbligasse ad andare a centocinquanta chilometri l’ora. Bradbury non era troppo lontano dal vero. Ci infilano dentro un’ automobile e zoom… via che si parte a razzo!
Alcuni hanno vetture lussuose, comode. Altri hanno un pandino scassato… Ma il risultato non cambia: la mattina ti svegli e sei già in ritardo. Sai che devi correre!
A volte proprio non ce la fai. Appoggi la fronte al finestrino e guardi fuori. Riesci a vedere delle cose, ma a causa del moto non è un vero e proprio vedere, è poco più di un ‘percepire’.
Proprio in questo momento ti scorre davanti agli occhi una macchia rosa che se ne sta al centro di un alone verde. Capisci che quelli sono fiori, ma che fiori sono? Sono rose? Geranei? E che profumo hanno? Questo proprio non riesci a dirlo.
Scrivere è un po’ come tirare il freno a mano. Ogni tanto, in quella mezzora che ti sei ritagliato a fatica, riesci ad inventarti l’odore di quelle che hai deciso essere petunie. Se sei di buon umore riesci quasi a toccarle.
Altre volte rischi l’incidente mortale. Capisci l’inutilità, la futilità della cosa. Ti chiedi “Perché scrivere se poi, tra poco, devo ricominciare a correre?!”. Ci sono giorni in cui non sai darti risposta. Avresti voglia di distruggere tutti i tuoi quaderni e ti senti stupido. Molto stupido. Come quando da bambino ti hanno detto che Babbo Natale non esiste. “E allora,” domandi a tua nonna “l’anno scorso?”.
La simpatica vecchietta ti guarda da sopra gli occhiali e ti dice “Era zio Mario con la barba finta”.
Pensi “che delusione!”. Lì per lì la botta rischia di mandarti al tappeto.
Poi succede che a distanza di anni ripensi a quel Natale e a quanto ti aveva fatto ridere quell'omone con la barba bianca.
Credo che chi scrive sia un Babbo Natale ‘speciale’ che regala attimi meravigliosi a sé e agli altri. Il segreto è tirare il freno più spesso.

Commenti

  1. Mi ha fatto bene leggere questo post...grazie.

    La Befana

    RispondiElimina
  2. Grazie a te per averlo letto. ;)
    Ciao ciao,
    Kito.

    RispondiElimina

Posta un commento