Il libro e lo scrittore emergente.

In Italia ci sono tantissimi autori, e tra questi alcuni sono molto validi. Il guaio è che quasi nessuno li legge.

Perché? Le cause sono molteplici, vediamone alcune:

· i grandi editori snobbano gli emergenti: solo una minima parte dei loro cataloghi è riservata alle giovani penne italiane. Per questi signori è conveniente pubblicare grossi nomi o autori stranieri già testati su altri mercati: le vendite non sono assicurate al 100%, ma il “buco nell’acqua” è assai improbabile;
· i grandi editori hanno raggiunto negli anni una posizione tale da riuscire a estromettere i possibili competitori sin da subito. Per capirci, un grande editore può uscire in promozione con il 30% di sconto sui suoi volumi, cosa che raramente si può permettere la piccola realtà editoriale;
· i grandi distributori snobbano i piccoli editori;
· i librai snobbano i piccoli distributori, troppi fornitori sono difficili da gestire;
· il lettore medio è pigro e non vede più in là del suo naso, pare non essersi ancora accorto che oltre ai soliti nomi ce ne sono altri… be’, la colpa di questo però non è tutta sua: si fa di tutto perché egli continui nel suo ignorare la cosa…

All’aspirante scrittore sconosciuto non resta che rivolgersi al piccolo editore. Il piccolo editore dal canto suo è costretto a mettere le sue pubblicazioni in mano al piccolo distributore. Il piccolo distributore si affida alla clemenza dei pochi librai che accettano di avere a che fare con lui. Risultato? I piccoli fanno un mondo a parte, un mondo che si accontenta delle briciole.
Le posizioni paiono essersi congelate e l’emergente non riesce a sfondare. Ma la colpa è soprattutto sua.
Un lettore è un lettore punto e stop… Va in libreria, butta l’occhio qua e là e se trova qualcosa d’interessante se lo compra: sceglie tra ciò che vede, poi acquista… senza porsi troppi perché.
E’ però vero che i lettori più voraci sono gli scrittori (o aspiranti tali). E se l’ignoranza del lettore medio può essere in qualche modo giustificata, non altrettanto si può fare con quella del lettore-scrittore: uno scrittore, infatti, oltre al saper scrivere bene, deve conoscere perfettamente il mercato che eventualmente andrà ad accogliere le sue opere. Non può non conoscere le linee editoriali e almeno qualche titolo del piccolo editore al quale intende inviare il suo manoscritto. Dunque, in tutta franchezza, ci sentiamo di dire che se la situazione è quella che è la colpa è in buona parte dello scrittore emergente. Egli si tuffa in clamorosi piagnistei: il grande editore non lo pubblica. Il grande editore non lo vuole in scuderia, manco fosse un appestato. E lui che fa? Va a supplicare una pubblicazione dal piccolo editore. Intanto, però, è corso in libreria a comperarsi l’ultimo uscito dal grande editore, magari di un autore straniero e straconosciuto… il libro edito da Pinco Pallino Editore è rimasto sullo scaffale (se mai ci fosse arrivato sullo scaffale).
E se il piccolo editore decide di pubblicare il nostro scrittoruncolo? Ah, egli è felicissimo, stracontento. Poi, a distanza di mesi, viene a sapere che il suo capolavoro non è andato oltre le 54 copie vendute. Che delusione per il povero scrittore emergente! Ah, il mondo è contro di lui, proprio non lo capisce. Ma perché la gente non compra il suo libro?!
Toh, guarda un po’! Questa è la stessa domanda che si è posto l’autore del libro edito da Pinco Pallino Editore… quello che è rimasto sullo scaffale qualche tempo addietro.


“Be’, ” dice lo scrittoruncolo X “io coi miei soldi ci faccio quello che mi pare”.

Certo, ma poi non piangere se anche gli altri coi loro soldi fanno quello che gli pare.

“Perché dovrei sbattermi per ordinare un libro di un piccolo editore, quando la libreria sotto casa è piena di grandi romanzi?!” domanda ancora lo scrittoruncolo X.

E perché gli altri dovrebbero sbattersi per acquistare il tuo di romanzo?

“Sono uno studente e ho pochi soldi, mi bastano appena per acquistare il romanzo del tal super-autore…”

Vuoi risparmiare? Tre al prezzo di uno: corri in biblioteca e prenditi due titoli di due super-autori differenti (te li danno gratis per un mese!). Poi, con calma, vai in libreria e chiedi il libro di un emergente, in caso ordinalo. I siti internet dei piccoli editori contengono cataloghi, e i cataloghi un sacco di titoli. Non ti sarà difficile trovarne uno di tuo gradimento.
"Perchè, tra tutti quelli che ci sono, dovrei comperarmi un libro edito dal piccolo editore?!"
Perchè, tra tutti i manoscritti che arrivano in redazione, il piccolo editore dovrebbe pubblicare proprio il tuo... visto che non sai neppure che faccia hanno i suoi libri?!



Scrittoruncoli è ora di svegliarsi! Diamoci una mano tra noi, acquistiamo romanzi di emergenti come noi! L’egoismo non paga.

Commenti

  1. Ciao, spesso la colpa è del libraio, che accampa scuse ridicole per non ordinare i libri di un piccolo editore. Ho trovato difficoltà (ostruzione direi) ad ordinare testi distribuiti da Nda, che è il distributore principale degli editori piccoli e indipendenti. Mi fanno arrivare un titolo sui dieci che cerco, quando va bene, altrimenti nisba. Se poi l'editore ha una distribuzione locale, il reperimento del libro è pressoché impossibile: il libraio non ordinerà mai il prodotto direttamente dal sito della casa editrice, piuttosto ti dirà che il titolo non esiste o è "irraggiungibile" (sì, proprio così, "irraggiungibile"). Questo mi succede ogni volta che entro in un franchising (Feltrinelli, Mondadori,...), e quasi sempre anche nelle piccole librerie indipendenti. Nella città dove vivo (piuttosto grande grande) c'è un solo libraio che si arrabatta per trovarmi i libri (su, diciamo, venti librai?). Ciao.

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  2. Il fatto è che Nda, così come EdiQ e altri, non riescono ad arrivare in tutte le librerie... hanno una rete promozionale limitata. E' anche vero che il libraio, e te lo dice un libraio, può ordinare i testi in contrassegno... però al cliente finale costa un po' di più.
    Il contrassegno è una rottura, questo è vero, ma una libreria che non offre questo servizio è 'na schifezza,lasciatelo dire. Però attenzione, ci sono piccoli editori che si affidano unicamente alle librerie on-line e spesso non hanno un contatto. In questo caso il libraio è perdonato.

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