Cari lettori e cari scrittori,
vi prego di dare a questo post l’attenzione che merita, di
non ridurre tutto in pappa con una letturina veloce tanto per vedere se in
fondo alla pagina c’è qualcosa da guadagnare. Ve lo dico subito: il vantaggio, per tutti, c’è ed è enorme. Ma
non è una mela da cogliere ai rami più bassi dell’albero, è un seme. Un seme
che necessita di essere piantato in profondità quanto basta e di venire
annaffiato e accudito regolarmente. Di
cosa parlo? Parlo di cambiare le regole dell’editoria. E non è una cosa da
pazzi, non questa volta. Perché siamo in tanti, magrolini ma in tanti, e in
gran numero possiamo suonarle di santa ragione ai polverosi colossi editoriali
che hanno monopolizzato il mercato del libro rendendolo un luogo chiuso alla
sperimentazione e alle idee, dove contano più una raccomandazione, un sorriso
mellifluo o una promessa d’incasso che la bontà dell’arte di raccontare storie
(tra l’altro è anche per questo atteggiamento di chiusura, se gli editori a
pagamento fioccano come pop-corn in una padella, perché il vecchio modo di far
libri ha fatto sì che il mercato si spostasse dal lettore all’autore).
Mi rivolgo a voi,
persone dotate di sensibilità e intelletto: è ora di dire basta a questa
editoria ingessata e dai meccanismi tutt’altro che trasparenti. E’ necessario
prendere posizione (no, le cose non cambiano se si aspetta che altri le facciano
per noi) e aiutare il seme a diventare
albero, farlo in prima persona.
Il seme è la prima
factory editoriale italiana, idea che ha preso forma nella zucca dell’editore
Aldo Moscatelli per poi diffondersi come un virus benefico anche in quella di
altri scrittori/lettori (tra cui il sottoscritto). Per ora siamo un’ottantina
di autori sparsi per tutto lo stivale e altri se ne aggiungeranno (potreste
essere anche voi, no?).
Ecco la prima cosa
che potete fare: tenervi aggiornati. Tenervi aggiornati equivale a mollare
almeno un calcetto sugli stinchi di chi per troppo tempo vi ha obbligato a giocare con
regole non vostre, non giuste.
Non è difficile, si fa così:
Volete sapere come si svilupperà la
factory? Quali libri pubblicheremo? Dove e quando presenteremo i nostri libri?
Quali iniziative metteremo in campo per far sentire la nostra voce? Allora
iscrivetevi alla mailing list della factory: mandate una mail a info@casadeisognatori.com
e dite all’editore (Aldo Moscatelli), in maniera chiara e diretta, che lo
contattate per chiedere di essere iscritti alla sua mailing list, in modo da
essere tempestivamente aggiornati sulle mosse compiute dalla factory.
Conto sulla vostra indignazione, ragazzi. Conto sulla vostra
voglia di migliorare le cose.
info@casadeisognatori,com : ricevere una newsletter ogni
tanto non uccide,non fa saltare in aria il monitor del PC, non intasa la casella di posta, ma può portare
la nuova ventata letteraria che da parecchio si aspetta.
Un sorriso,
Marco “kito” Toccacieli.
Era ora!
RispondiEliminaDirei di sì, direi che le cose devono cambiare.
RispondiEliminaD'accordo, ci proviamo. Laura Calderini
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