Come creare personaggi decenti.

Creare il personaggio e fare in modo che sia credibile.
Partiamo col dire che un personaggio non deve mai essere totalmente buono o totalmente cattivo (a meno che non stiate scrivendo una storia per bambini). Molti emergenti commettono l’orrore (pardon, l’errore) di dipingere il protagonista come un santo dal cuore immacolato e l’antagonista come un cattivone che vive solo per il gusto di far del male. Non c’è nulla di più banale. Un personaggio è frutto della fantasia (solitamente), ma dev’essere il più possibile realistico. Deve sembrare una persona vera prestata alle pagine del vostro libro. Per capirci, il Dr.House è scontroso, misogino, ma nel contempo è un ottimo medico dedito alla sua professione e (anche se spesso lo fa di nascosto) tende a togliere gli altri dai pasticci. Bart Simpson è un teppistello, ma non è raro che aiuti i suoi familiari o che provi sensi di colpa per qualche misfatto. Il protagonista de Il Cacciatore Di Aquiloni (romanzo di Khaled Hosseini) è un ragazzino per bene, educato e di buona famiglia, ma allo stesso tempo prova invidia per le attenzioni che suo padre rivolge all’amico Hassan.

I peronaggi si possono distinguere in base al nome, alla descrizione fisica che ne ha fatto l'autore, ma anche (e soprattutto) dalle CARATTERISTICHE GENERALI DI COMPORTAMENTO che sono state loro attribuite. Sai che piattume quando tutti i personaggi hanno un carattere simile! Sì, un piattume... ma scrivendo mano a mano che le cose vi vengono in mente, a meno che non siate scrittori già fatti e finiti, è assai probabile che anche il vostro testo risulti una pizza per via dei personaggi poco delineati. E' quindi importante, prima di cominciare la stesura, che gli "attori" del vostro romanzo vi siano ben chiari in testa.
Come fare? E' sufficiente prendere un foglio è scrivere qualche riga per ognuno dei personaggi. Potete appuntarvi nomi, descrizioni fisiche, e, appunto, le caratteristiche generali di comportamento.

Ecco a voi un piccolo e sbrigativo esempio:

Nome personaggio: Ermanno Manieri.
Età: 24 anni.
Descrizione: occhi azzurri, capelli neri legati a coda di cavallo, magro, veste abiti comodi, alto 1,86 m.
Caratteristiche generali di comportamento: è altruista (1), socievole (2), divertente (3), ma spesso è anche volgare (4).
Spero non serva dire che più CARATTERISTICHE GENERALI DI COMPORTAMENTO attribuirete ai vostri personaggi più questi saranno completi, profondi… in una parola ‘vivi’. Quando scrivo di solito non attribuisco meno di quindici caratteristiche generali di comportamento ai miei personaggi principali (tra negative e positive). Per i personaggi secondari non vado oltre le cinque.

La scelta delle caratteristiche generali di comportamento è importante, tuttavia queste sono troppo poco specifiche, non sono adatte per descrivere al lettore il vostro personaggio (servono soltanto a voi). Per capirci, se io dico a qualcuno ‘il mio amico Ermanno è altruista’ questo qualcuno potrebbe anche non credermi. Potrebbe non credermi perché ho semplicemente DETTO che il mio amico è altruista. Se voglio essere preso sul serio devo MOSTRARE che il mio amico è altruista. E come posso fare a mostrarglielo? Potrei raccontare a questo qualcuno di quella volta che io ed Ermanno c’eravamo persi in montagna durante un’escursione. Passammo la notte al freddo. Sarei morto congelato se Ermanno non m’avesse prestato la sua coperta, facendone a meno per lui. Potrei aggiungere che eravamo anche a corto di viveri. La mattina, quando ci svegliammo, avevo la pancia vuota. Ermanno tagliò a metà il suo unico panino col prosciutto e me ne diede una parte. In questo modo è chiaro ed innegabile che Ermanno è altruista.
Il modo più efficace per rivelare un personaggio è attraverso le CARATTERISTICHE SPECIFICHE DI COMPORTAMENTO o PECULIARITA’. Occorre trasformare le caratteristiche generali in qualcosa di più specifico, in una peculiarità: un’azione (come abbiamo visto sopra), un’ abitudine, un manierismo, un qualcosa di fisico, un modo di parlare ecc…


Esempi:
1)Ermanno è scurrile (caratteristica generale di comportamento): potrei dire ‘…non si faceva nessun problema a pulirsi le orecchie con le dita, neppure adesso che si trovava strizzato in quello stretto smoking nel più elegante ristorante della città. Pregai la metà dei santi affinché non ruttasse dopo il pasto come sua abitudine…’ (peculiarità).
2)Giacomo è violento (caratteristica generale di comportamento): ha l’abitudine di contrassegnare ogni rissa a cui partecipa con una tacca sul serbatoio della moto (peculiarità).
3)Giada è romantica (caratteristica generale di comportamento): ‘ogni volta che suo marito apriva il sacchetto del pranzo ci trovava un panino e una poesia d’amore che lei aveva scritto pensando a lui’(peculiarità).
4)Marco è particolarmente ansioso (caratteristica generale di comportamento): ha un tic nervoso alla bocca che prende il via ogni volta che le cose non vanno per il verso giusto (peculiarità).

Ricordate: non descrivete mai il vostro personaggio utilizzando semplici caratteristiche generali. Quando leggo racconti che contengono frasi tipo ‘ Davide era buono’ o ‘Mario era molto gentile’ sogghigno sotto i baffi… è un modo di scrivere davvero dilettantesco!
Un’altra cosa da tenere ben presente è che il lettore di norma è molto distratto, per cui mostrate più volte una caratteristica generale di comportamento attraverso il ripetersi di una stessa peculiarità o per mezzo di una nuova peculiarità sempre derivante dalla medesima caratteristica generale di comportamento. Per capirci, non scriverò semplicemente ‘Marco è molto ansioso’, ma lo mostrerò al lettore: a pagina 3 Marco avrà un tic nervoso alla bocca. Lo stesso tic colpirà Marco a pagina 51. Il poverino soffre anche d’un altro tic… questa volta all’occhio (pag 94). A pagina 131 tornerà il fastidio alla bocca. A pagina 40 e a pagina 159 Marco avrà un piccolo blocco della parola. Capito come funziona?


La parola ai personaggi.

Un modo efficace per definire un personaggio agli occhi del lettore sta nel farlo parlare. Se ad esempio voglio far sembrare un personaggio un tantino svampito lo farò intervenire nelle scene con battute un po’ frivole… i concetti che esprimerà attraverso le parole potrebbero essere un pochino ingenui, a volte campati in aria.

Ricordate che anche nella realtà le persone si esprimono in modo differente l’una dall’altra. Usano parole diverse, intercalari diversi ecc… I vostri personaggi, come detto, devono sembrare presi dalla realtà… per cui anche loro (come le persone in carne e ossa) avranno un modo di parlare tutto personale. Per capirci, un personaggio molto timido ed insicuro potrebbe ripetere più volte nel corso della storia ‘voglio dire’ oppure ‘cioè’ per timore che gli altri non l’abbiano ascoltato bene o non l’abbiano capito. Un personaggio molto scurrile potrebbe far riferimento in continuazione all’ organo genitale maschile… e così via.

Fare una lista delle parole/gruppo di parole più gettonate dal personaggio può essere utile a caratterizzare lo stesso.


Altro da sapere sui personaggi.

Come abbiamo già visto, anche l’aspetto fisico può essere una peculiarità di un personaggio: ad esempio una persona molto golosa e amante del cibo è probabile sia un tantino cicciotella. Allo stesso modo, ci sono buone possibilità che una persona molto seria e raffinata indossi di frequente una giacca elegante di colore scuro.

Non è tutto. E’ molto importante differenziare nell’aspetto i personaggi per non confondere il lettore (e voi stessi!). Se due personaggi del vostro romanzo hanno occhi azzurri il lettore rischia di far confusione quando scriverete ‘ Mi guardò con i suoi occhi azzurri. Occhi che si stavano socchiudendo pericolosamente, pronti ad aggredire me e la mia stupidità. Ormai era chiaro: lei mi odiava’. Quale dei due personaggi odiava il protagonista? …mmm… rifletteteci su.
A proposito di differenziare i personaggi… l’aspetto fisico, il modo di essere e di parlare sono utili a rendere dissimili i nostri personaggi l’un l’altro, ma c’è un'altra cosa: i NOMI. Scegliete, se possibile, nomi non banali e soprattutto molto diversi tra loro. Se il protagonista si chiama Lucio e l’antagonista Luciano, la spasimante del primo ha per nome quello di Lucia e la figlia del secondo risulta all’anagrafe come Lucilla…vi assicuro che il lettore ce l’avrà su con voi per il mal di testa che gli avrete procurato.Un’ ultima cosa: non usate più personaggi del necessario, in questo modo avrete meno possibilità di ingarbugliarvi e non scoccerete chi vi legge con una descrizione fisica che si poteva evitare.

Commenti

  1. Grazie. Per me che sono uno scrittore alle prime armi questa roba é manna dal cielo.

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  2. Se queste cose non l'hai già introiettate fin da subito, lascia proprio perdere la carriera da scrittore per favore.

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  3. Se non sai come rivolgerti al prossimo lascia proprio perdere la carriera da essere umano :)

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  4. Ciao come creare un profilo di un personaggio e disegnarlo in diverse posture e atteggiamenti

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