A trentacinque anni, la carriera dell’attore Alessandro Mantovani
registra un’impennata improvvisa. Le vecchie fiction, in cui compariva
invariabilmente nella parte del bravo ragazzo che indossa felpe col cappuccio e
fa innamorare le adolescenti, lasciano il posto a pellicole d’autore, film che
lo consacrano come il testimonial del nuovo cinema italiano. Per uno come lui,
cresciuto in una borgata romana, figlio di una casalinga e di un operaio
dell’Autovox, è l’occasione che aspettava per entrare nelle grazie di quella
borghesia liberal-progressista che da sempre orienta i gusti culturali della
nazione. Un matrimonio con la rampolla di una famiglia dell’aristocrazia
intellettuale di sinistra, un attico in un quartiere esclusivo di Roma, salotti
buoni e party selezionati. Questo è il suo nuovo mondo.
Un ordine che è fatalmente destinato a sgretolarsi il giorno in cui Alessandro perde la testa per una minorenne con cui ha una breve relazione. Lo scandalo sessuale, venuto presto allo scoperto, esplode sui media, riportando la “questione morale” all’attenzione della sinistra progressista. Intorno al caso si scatena una bagarre. Da una parte si solleva un’ondata di solidarietà proveniente dal mondo intellettuale, dall’altra i giudizi spietati di indignati e censori che chiedono per Mantovani una pena severa. La vicenda diventa così il terreno per uno scontro politico e ideologico in cui la cronaca viene deformata dallo spettacolo, e in cui tutto conta fuorché la sorte dei protagonisti.
Titolo: La
misura del danno
Autore: Andrea Pomella
Editore: Fernandel
Pagine : 144
Prezzo
: 12,00 €
ISBN :
978-88-95865-76-8
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