Parlando di trama... diversi tipi di scena.


Ostacoli e obiettivi parziali sono alla base deIle scene e le scene vanno a comporre racconti e romanzi concatenandosi l’un l’altra… come nei film. Mi spiego meglio: una trama non è semplicemente la struttura portante di una storia, ma è una serie di eventi (scene) ordinati in un rapporto di causa-effetto. Vi faccio un esempio facile facile:

Scena 1: il figlio del Re muore in battaglia.

A causa di ciò

Scena 2: il Re impazzisce per il dolore e si toglie la vita bevendo vino da lui stesso avvelenato.

L’effetto causato dalla morte del re è

Scena 3: Sale al trono il malvagio fratello del Re.
 

J. M. Bickham identifica sostanzialmente tre tipi di scena:
  • scene di conflitto
  • scene di pensiero
  • scene di sorpresa
E anche noi faremo altrettanto.
La scena di conflitto si può ulteriormente dividere in: scena di conflitto esteriore e scena di conflitto interiore.
Abbiamo una scena di conflitto esteriore quando un personaggio si batte, duella, litiga con qualcuno o con qualcosa.
Esempio 1: il nostro protagonista deve battersi a duello con l’antagonista… il vincitore otterrà in sposa la principessa.

Esempio 2: il nostro eroe, per qualsivoglia ragione, deve sfidare la natura e raggiungere la cima impervia di un ghiacciaio.

In una scena di conflitto interiore non ci sono zuffe tra personaggi o ostacoli da superare con la forza fisica: qui il conflitto è tutto nella mente del personaggio. Il nostro eroe potrebbe avere delle insicurezze, delle paure, dei dubbi sul da farsi. Il contrasto c’è, è ben presente, ma è interno al personaggio. La persona si scinde in due parti, e queste parti sono in lotta tra loro.
Esempio 3: il nostro protagonista è un prigioniero. Ha architettato un valido piano per evadere, ma sa che quando i guerriglieri verranno a sapere della fuga uccideranno dieci dei suoi compagni. Il poveretto non sa che fare: una parte di lui vorrebbe riottenere la libertà ad ogni costo, l’altra non accetta che per il suo tornaconto personale debbano morire altre persone.
Oltre alle scene di conflitto, ci sono anche le scene di pensiero. Spesso queste scene vengono omesse, il lettore non sempre le troverà leggendo un testo, ma sono importanti per capire come e perché il personaggio agirà nella tal maniera in futuro. Non esagero se dico che per lo scrittore è fondamentale sapere cosa passa per la testa ai suoi personaggi. Inoltre, possono aiutare anche a caratterizzare il personaggio e a capirne il modo di ragionare.

Esempio 4: (qui è il protagonista che riflette) “ma perché tutto questo deve toccare proprio a me?! Perché proprio io dovevo incontrare quella donnaccia?! Avrei fatto meglio a mandarla subito al diavolo.

Solitamente le scene di pensiero si trovano tra una scena di conflitto e l’altra… funzionano da collegamento: rendono più facile individuare e stabilire il rapporto causa-effetto tra le scene.
Per capirci meglio andiamo a riprendere l’esempio del re:

Scena di conflitto (esteriore): c’è una battaglia. Muore il figlio del re.
Scena di pensiero: il re pensa ‘cosa ho fatto?! Sono stato uno stolto! Come ho potuto lasciare che accadesse?! Come ho fatto a non pensare all’eventualità che mio figlio morisse in quella stupida battaglia?! E’ colpa mia! E’ tutta mia la responsabilità!’.
Scena di conflitto (interiore): siamo al banchetto reale. Il re è assorto nei suoi pensieri. Non sa cosa fare: una parte di lui vorrebbe espiare le proprie colpe e raggiungere il figlio defunto nel regno dei cieli, l’altra parte è preoccupata perché sa già chi sarà il suo successore e sa anche che costui è un farabutto e farà soffrire l’amato popolo.
La scena si concluderà con una decisione da parte del re: avvelenerà il proprio calice di nascosto e morirà.
Apparentemente la scena di pensiero non è importante, potremmo anche pensare di ometterla, ma in questo caso risulterebbe (per il lettore) più difficile credere alla verosimiglianza del suicidio del re. Le domande che il re si pone nella scena di pensiero ci dicono che è addolorato, che si sente in colpa, così la scelta di togliersi la vita non ci appare troppo improbabile.

Ho lasciato per ultima la scena di sorpresa perché è la più difficile da mettere su carta.
Partiamo col dire cos’è una scena di sorpresa: è una scena in cui non c’è una vera meta da raggiungere per il protagonista… semplicemente questi fa una scoperta che gli cambierà la vita o avrà forti ripercussioni sulla stessa. La sorpresa deve essere forte, sia per il personaggio che per il lettore.
Esempio 5: Philiph, il nostro protagonista, è molto amico con un certo Nick. Questi è un ragazzo di buona famiglia, educato, bello e con le ragazze non ha rivali. I due si trovano nel monolocale di Nick e parlano del più e del meno. Il discorso si sposta poi sull’argomento ‘conquiste sentimentali’. Il nostro personaggio principale domanda all’ amico perché, nonostante non abbia problemi ad attirare le simpatie dell’altro sesso (quasi ogni sera Nick esce con una ragazza diversa) non si metta stabilmente con qualcuna. Nick risponde che non vuole legami, che vuole rimanere ‘libero’ e poi dice scherzosamente che l’armadio basta a malapena a contenere i suoi abiti. Il giovane rubacuori si assenta per un attimo (potrebbe essere andato a prendere una bottiglia di vino giù in cantina) e il nostro protagonista si incuriosisce e pensa divertito ‘Quanti abiti avrà Nick? Deve averne proprio tanti per riempire da solo un armadio così grande!’. Leggermente imbarazzato per via della sua curiosità, Philiph apre l’armadio… non troverà giacche, camicie o pantaloni… ma un corpo di donna privo di vita: è il corpo di Susan, la ragazza che amava.

In questo genere di scena non sempre c’è conflitto (come detto) e proprio per questo è una vera e propria trappola per gli scrittori inesperti. Qui sono fondamentali la bravura e l’esperienza dell’autore. Abbiamo visto nel capitoletto dedicato agli ostacoli e agli obiettivi che una scena senza conflitto rischia di essere noiosa, pertanto occorre sapersi muovere bene tra le parole per non far sopire il lettore prima che questi arrivi ‘alla sorpresa’ (il clou della scena). Proprio per via del rischio pennichella queste scene sono di solito abbastanza corte.

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