Vietato imitare i grandi.

Un altro problema che affligge la quasi totalità degli scrittori alle prime armi (abbiamo già visto l'ispirazione e la sindrome da pagina bianca) è l'imitazione. Il lato peggiore della cosa è che spesso non se ne rendono neanche conto. Ah, quanti piccoli cloni ha il grande Bukowski! Adoro il mitico Buk, ma questo non vi autorizza a copiare il suo stile. Me ne vergogno un po', ma devo ammettere che in passato ho scritto un romanzo davvero troppo alla John Fante. Non è poi così difficile cadere nella trappola!
Consiglio sempre di leggere tantissimo, ma non infossatevi in unico autore. Leggete tanto e di tutto! Vi piace Harry Potter? Sì? Leggete Stefano Benni. Vi piace Pasolini? Andate in biblioteca e chiedete qualcosa di Gabriel Garcia Marquez. Andate pazzi per Faulkner? Leggetevi Il Barone Rampante di Italo Calvino. Dovete essere onnivori! L’essere onnivori è già un passo avanti nel cercare di non imitare un autore in particolare. L’unico momento nel quale personalmente ritengo sia meglio non leggiate affatto è nel periodo in cui state lavorando ad un vostro scritto. In questo caso (e solo in questo caso!) la lettura può essere dannosa per uno scrittore poco esperto.
Il secondo passo verso una ‘voce propria’ lo si fa scrivendo tantissimo. Alcuni consigliano addirittura due ore al giorno. Capisco che per molti il lavoro non lasci troppo tempo da dedicare alla scrittura, per cui vi dico soltanto che è meglio scrivere mezz’ora al giorno tutti i giorni (o quasi… comunque il più frequentemente possibile) che quindici ore per un weekend al mese. Scrivete ogni volta che ne avete l’opportunità, è importante. In questo modo vi verrà più naturale muovervi tra le parole, le idee vi verranno con minor sforzo. Dopo poco tempo scoprirete che, grazie all’esercizio quotidiano, scrivere è diventato molto meno difficoltoso di come vi sembrava all’inizio.
Scrivete! Scrivete! Scrivete!

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