Il subplot.


Nel post Romanzo o racconto: parliamo di lunghezze abbiamo detto così :

“La differenza tra romanzo e racconto sta nello sviluppo, nella complessità della storia: di solito un racconto si basa su di un unico protagonista la cui vicenda è autoconclusiva; il romanzo può anche avere un solo protagonista, ma è più frequente imbattersi in storie che comprendono più ‘attori’ principali. Le vicende dei personaggi vengono fuse in una… Sarà presente una storia principale attorno alla quale ruotano altre storie (dette subplot). Si può tagliare corto, affermando che un romanzo possiede una trama più complessa rispetto ad un racconto”.


Bene, quindi, come abbiamo già visto, i subplot sono storie minori che si intrecciano alla storia principale e possono essere di due tipi:


1- storie secondarie che presentano lo stesso protagonista della trama principale.
2- storie secondarie che hanno protagonisti diversi rispetto alla trama principale.

Nel primo tipo un ostacolo che si protrae nel tempo ha dato origine ad una storia nella storia. Riprendendo le vicende di John, il pugile che vuole vincere il titolo di boxe (un esempio banale, ma facile da capire -già utilizzato nel post Parlando di trama... l'obiettivo e l'ostacolo), potremmo scrive un subplot sul conflitto che perdura tra l’aspirante campione e la madre che non vuole che il figlio si dedichi ad uno sport così violento.

Nel secondo tipo troveremo personaggi che hanno, che hanno avuto o che avranno a che fare con il protagonista. L’esistere di questi personaggi (e della loro storia) influirà in qualche modo sul protagonista del libro. Riprendendo ancora la storia di John potremmo creare una mini-storia il cui l’allenatore del nostro pugile si troverà a contatto con la malavita… questa trama secondaria andrà a toccare anche il nostro amico pugile: se l’allenatore non paga il pizzo a questi criminali la palestra subirà delle ritorsioni, i delinquenti potrebbero minacciare addirittura di dar fuoco alla palestra… e John non avrebbe più un posto dove allenarsi. Sfumerebbe così il sogno di vincere il campionato.


Potete costruire la trama del/dei subplot allo stesso modo della trama principale (per quanto il subplot sia più ‘scarno’): occorre individuare il protagonista di questa storia minore e porre lui un obiettivo finale. Una volta fatto ciò bisogna creare degli ostacoli.

Ma a cosa servono queste storie minori? Risposta: servono a dare complessità alla narrazione e spesso anche a rendere i personaggi più vivi e profondi… più il lettore saprà di loro, più gli si affezionerà.

E’ obbligatorio inserire dei subplot nella narrazione? No. I racconti solitamente hanno come base una sola storia e non è impossibile trovare romanzi composti dalla sola trama principale… però personalmente preferisco i romanzi che contengano almeno un subplot: un romanzo eccessivamente lineare e semplice rischia d’essere letto troppo ‘velocemente’, senza lasciare traccia del suo passaggio nella mente del lettore. Questa, tuttavia, è un opinione personale… i gusti sono gusti, no? Fate come credete meglio.
Quanto dev’essere lungo un subplot? Non c’è una lunghezza stabilita, ma è bene che la storia minore non si inscriva in un solo capitolo… l’ideale sarebbe che si sviluppasse in quasi tutto l’arco e parallelamente alla storia principale.

Commenti

  1. molto bello questo blog!ho letto tutti i post della sezione "sullo scrivere" e li ho trovati decisamente interessanti e utili!
    complimenti.

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